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Blog - Un luogo da visitare in punta di piedi: Panglao, Bohol, Filippine
Un paradiso fatto di foresta vergine, circondato da spiagge bianche, 75 isole e un mare spettacolare ricco di fauna marina. Un clima che si mantiene mite più o meno tutto l’anno, anche quando nel resto paese (da giugno a settembre) c’è la stagione umida. Non è un caso che la provincia di Bohol, nelle Filippine, sia una meta ambita.
Questa provincia è solitamente famosa per due attrazioni naturali per così dire “verso l’interno”, ovvero il tarsier (un piccolissimo primate a misura di palmo di mano) e le Chocolate Hills (migliaia di colline a cupolotto, che durante la stagione secca creano uno spettacolare paesaggio color cioccolato).
Le famose Chocolate Hills (Foto: Tropical Experience Travel Services)
Andando a sud-ovest, troviamo un’isola secondaria, la più grande della provincia di Bohol, che si chiama Panglao. Panglao era una destinazione già nota per il commercio nei secoli passati sia per cinesi, thailandesi, indonesiani e malesi. Il suo nome sembrerebbe provenire dalla parola “panggaw”, nome di alcuni strumenti da pesca locali, ma non vi è tuttavia certezza su questo punto.
Come il resto della provincia di Bohol, anche Panglao è caratterizzata dalla forte presenza di rocce di tipo carsico (come le Chocolate Hills), il che la rende ricca di acque sotterranee, grotte e cave.
La destinazione forse più nota è la Alona Beach, una lunga spiaggia di sabbia bianca costellata da bar, ristoranti e alberghi. Ci sono comunque anche spiagge meno affollate come Dumaluan, Danao, Dauis o altri resort privati. Tuttavia, appena uscendo dall’hub dell’Alona Beach, si ritrova la tipica vita di campagna filippina e varie piantagioni di palme da cocco e fattorie.
Ospiti in visita a una fattoria a Panglao insieme a noi. Foto: Tropical Experience Travel Services
Le possibilità poi si moltiplicano se si prende una piccola imbarcazione e si va ad esplorare le bellissime e piccolissime isole circostanti Panglao, come Pungtug o Balicasag. Il mare attorno a Panglao è davvero azzurro e smeraldo e in diversi luoghi solo facendo snorkeling è possibile trovare una festa di colori di coralli e pesci.
Molto presenti nell’area sono i delfini, che si muovono in branchi e saltano fuori dall’acqua con un tipico salto “a spirale” e che possono essere avvistati la mattina presto, con l’aiuto dei cosiddetti “spotters”. Gli “spotters” sono solitamente pescatori locali esperti nel trovare i delfini anche su lunghe distanze, così da poter dirigere la tua imbarcazione verso di loro.
Un bel mare, non trovi? Foto: Tropical Experience Travel Services.
Queste caratteristiche rendono l’area particolarmente attraente per chi fa immersioni. Nell’area sono state trovate molte specie marine (per esempio 1200 specie fra gamberi e granchi) durante una spedizione scientifica nel 2004; molte di queste specie erano fino a quel momento del tutto sconosciute. Alcune di queste specie avevano infatti trovato il modo di nascondersi: alcuni granchi avevano dimensione di solo pochi millimetri, mentre una specie particolare era capace di cammuffarsi da roccia al passaggio di sconosciuti (vedi http://www.bohol.ph/article90.html ).
Anche se non si è interessati a studiare e catalogare specie animali, questo è la dimostrazione della straordinarietà di questi mari tropicali, e potete immaginare lo splendore dei suoi colori e delle bianche spiagge, dove potete anche solo semplicemente riposarvi sulla sabbia dopo una gita in barca, tuffandovi di quando in quando per rinfrescarvi un po’.
I bei colori sotto la superficie del mare. Foto: Tropical Experience Travel Services.
Lo scorso agosto abbiamo accompagnato dei turisti in gita attorno a Panglao e durante una calmissima bassa marea abbiamo avuto la possibilità di muoverci lentamente con la nostra piccola imbarcazione di legno. Il mare sembrava infinito e potevamo osservare il fondale senza nemmeno scendere in acqua, senza bisogno di maschere. Pesci, coralli e tante stelle marine blu, tipiche del luogo, ci hanno incantato fino a quando abbiamo raggiunto un’altra isola la cui metà altro non è che una striscia di sabbia bianchissima che emerge o si ri-immerge in acqua a seconda delle maree.
Tutto questo è Panglao, da visitare in punta di piedi, senza toccare niente, senza portare via niente, senza disturbare, per preservare questi luoghi speciali e i meravigliosi esseri che vivono fuori e dentro il mare.
Un nostro video a Panglao
(scritto nel gennaio 2014)