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Blog - La vera vita di Manila? Fai un giro a San Juan Del Monte!

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Metro Manila non è (solo) Manila

Dopo diversi post su Manila, la capitale delle Filippine, ho deciso di farvi fare “un giro” in qualche parte meno conosciuta di questa enorme metropoli di quasi 13 milioni di abitanti. Infatti una cosa è dire “Metro Manila”, area metropolitana composta da 17 comuni, un’altra cosa è parlare di “Manila” (la capitale che è solo uno di questi 17). Oggi vi porto a San Juan, il comune più piccolo di Metro Manila e per estensione territoriale perfino il più piccolo delle Filippine. Il nome completo per la precisione è “San Juan Del Monte”.

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Foto - Eccomi a San Juan con un cappello molto filippino!

Cosa aspettarsi da una visita di San Juan

Siamo chiari, non è un luogo dove vi direi di andare "assolutamente" per passare una giornata a Manila e per vedere i luoghi più rappresentativi della metropoli. Però potrei suggerirvelo come uno dei tanti posti dove fare un giro per farsi un’idea della “vita normale” dei locali. San Juan è soprattutto un’area residenziale (se escludiamo il centro commerciale di Greenhills), tipicamente con alcune aree abitate da famiglie ricche alternate ad aree invece dove la vita è più semplice.

 

Tuttavia, non sono aree dove bisogna preoccuparsi troppo ad andare in giro da soli: in generale l’ambiente è dignitoso e sebbene ci siano tante migliorie possibili (e infatti tanti sono i cantieri in giro) è un luogo che mi piace per le mie passeggiate nei fine settimana. Inoltre i locali sono sempre molto amichevoli con gli stranieri!

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Foto - Alcuni scatti di San Juan, con le immancabili celebri "Jeepney"

Pinaglabanan e la sua storia

L’area di San Juan più rilevante dal punto di vista storico e sociale è indubbiamente quella del Pinaglabanan Shrine. Pinaglabanan significa letteralmente, in lingua locale Tagalog, “luogo della battaglia”. Si tratta infatti del sito dove avvenne una delle leggendarie battaglie del “Katipunan”, la rivoluzione filippina contro i colonizzatori spagnoli nel corso del 1896.

 

Durante la battaglia, i rivoluzionari tentarono di impossessarsi del magazzino della polvere da sparo degli spagnoli (localizzato precisamente dove si trova ora la scuola elementare pubblica di San Juan, proprio davanti all’attuale municipio). In tante altre parti di Manila varie insurrezioni contro gli spagnoli vennero placate dai colonizzatori e molti dei “katipuneros” furono uccisi durante le battaglie o giustiziati successivamente.

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Elementary School San Juan
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Foto - Il Municipio di San Juan, la scuola elementare e una statua dedicata al "Katipunan"

Oggi: il parco di San Juan e la sua vita

Nell’area del Pinaglabanan ora si trova un parco pubblico che è uno spazio di aggregazione importante per la comunità locale. Soprattutto nei fine settimana si trovano persone che fanno jogging, altre che passeggiano, venditori di gelato e di taho (un tipico dessert di strada che è una specie di panna cotta di soia con il caramello). Ed è facile trovare vere armate di ragazzi che provano passi di danza e coreografie, un’attività molto amata dai filippini in genere. Il parco è abbastanza ampio da ospitare le prove senza dover noleggiare spazi vari.

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Foto - Una foto centrale del Parco, che è anche una zona Wi Fi gratuita; una complessa coreografia; il tipico "sorbetero" che vende gelati

Può facilmente capitare di imbattersi in giocatori di badminton (siamo in Asia!) ma anche – seppur più raramente - di sipà, uno sport conosciuto in altri paesi del Sud-Est asiatico (Malaysia, Indonesia, Singapore) come “Sepak Takraw”. Si tratta di uno scenico sport che assomiglia a un calcio tennis o forse sarebbe meglio dire a una pallavolo giocata coi piedi. Viene solitamente giocato con una palla di rattan o comunque che non rimbalza e ad alti livelli diventa estremamente acrobatico. Questo è l’unico posto “di strada” nelle Filippine dove mi è capitato per puro caso di vedere praticare questo sport.

Qualche volta mi è capitato di vedere anche degli allenamenti di scherma!

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Foto/Video: giocari di Sipà (guarda il video!) e allenamenti di scherma

Per rimanere in tema inoltre proprio a due passi dal Parco si trova il Filoil Flying V Centre, un palazzetto abbastanza moderno dove nei fine settimana si svolgono partite dei campionati nazionali di basket e di pallavolo, spesso trasmessi in televisione. Sempre in questa zona ci sono anche la stazione della polizia, quella dei pompieri e anche la prigione locale.

Su un lato del parco c’erano degli orti pubblici molto carini, ricchi di specie native, curati da dei gruppi di abitanti locali. Attualmente il parco è in fase di riammodernamento e al momento in cui scrivo questi sono stati rimossi, non saprei dire se definitivamente o temporanamente. Personalmente spero ritornino!

La parte principale del parco è dominata centralmente da un’interessante scultura chiamata “Spirit of Pinaglabanan”. La statua è permanentemente circondata da transenne, credo per evitare che le persone si siedano sugli scalini.

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Foto - La statua "Spirit of Pinaglabanan"

Il Museo del Katipunan

Guardando il monumento sopra citato, sul lato destro del parco si trova una costruzione in tipico stile filippino antico, con le peculiari finestre decorate con conchiglie “capiz” squadrate. Si tratta del Museo del Katipunan, inaugurato nel 2013 in celebrazione del 150mo compleanno del nazionalista filippino Andres Bonifacio, il più celebre comandante della rivoluzione. Il museo è piccolo ma interessante e moderno. Conserva diversi artefatti della rivoluzione, nonché diverse spiegazioni interattive. Potrebbe essere curioso per alcuni realizzare come il gruppo rivoluzionario era propriamente una loggia massonica, non a caso la massoneria nelle Filippine rimane sinonimo di eroismo rivoluzionario contro il governo coloniale. E non a caso la parola locale Katipunan significa proprio associazione/assembramento.

Anche i riti di iniziazione dei katipuneros rappresentati nel museo e diversi simboli degli oggetti esposti richiamano chiaramente la massoneria.

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Foto - Un amuleto originale dei Katipuneros; una riproduzione di un rito di iniziazione; coltelli originali della battaglia di San Juan

L’entrata al museo è gratuita, così come il servizio guida (ottimo ed efficiente, disponibile anche in inglese!). Sono anche proiettati dei video che raccontano la storia della rivoluzione, per familiarizzare con quello che poi si osserverà nel museo.

Non ultimo, il Museo ha una buona aria condizionata che permette di fare una pausa in una giornata torrida se avete passeggiato in giro per la città!

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Foto - Il Museo del Katipunan dall'esterno

Il nuovo museo "El Deposito" e la particolare storia dell'acquedotto

Proseguendo dopo il museo del Katipunan, si trova un nuovissimo museo inaugurato durante il 2019, il “Museo El Deposito”. Si tratta di un luogo unico nel suo genere, che porta la testimonianza dell’acquedotto Carriedo, che forniva l’acqua potabile a Manila durante il 19mo secolo.

Si trovano diversi pezzi storici, come per esempio un idrante originale. Sono molto interessanti anche le riproduzioni dei sistemi di depurazione dell’acqua usate nei tempi antichi, le giare per le distribuzione dell’acqua nonché le mappe dei progetti dell’acquedotto, alcuni molto all’avanguardia per il loro tempo.

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Museo El Deposito
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Foto - Il progetto della vecchia rete idrica di Manila; L'entrata del Museo El Deposito; Un antico metodo tradizionale di purificazione dell'acqua.

Il museo è modernissimo e mi è piaciuto molto. È dotato anche di schermi con occhiali 3D per vedere scene dei tempi passati e anche per rivivere episodi della battaglia di San Juan Del Monte del 1896.

Per il 2020 a quanto pare sarà possibile anche entrare nel vecchio canale della riserva d’acqua, una lunga galleria sotterranea che potrà dare uno sguardo nuovo sulla città. Sicuramente non mancheremo di visitarlo e magari vi racconteremo dell’esperienza.
Anche presso questo museo  l’entrata è gratuita.

Visit San Juan Manila

Foto - Esperienza 3D al Museo El Deposito

Per seguire un po’ del passato “acquifero” della zona ho provato anche ad aggirarmi per le strade di San Juan, in particolare nel Barangay (quartiere) Isabela, per trovare un ponte facente parte dell’acquedotto segnato su una delle mappe del museo. La guida del museo mi ha spiegato infatti che questo è ancora in piedi. Girando e girando alla fine l’ho trovato, sebbene ora sia inglobato nella città e sia molto diverso dalla foto di 150 anni fa in cui sembrava immerso nella campagna locale. Ecco una foto qui sotto.

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Foto - Una piacevole strada residenziale dove passeggiare; Il ponte che faceva parte dell'antico acquedotto.

Ultimo ma fondamentale: una passeggiata fra le strade e i quartieri ("Barangay") locali

Al di là dei luoghi storici, come avevo anticipato San Juan è anche una città residenziale tranquilla e generalmente abbastanza pulita, anche se va un po’ a zone.

Sicuramente il luogo più comodo dove passeggiare è il centro commerciale di Greenhills. Ha un’area adibita a mercato che ha ottimi souvenir ed è soprattutto famosa per la possibilità di fare buone contrattazioni per l’acquisto di perle. Un’altra pausa nella modernità la si può fare al Santolan Town Center, vicino al Parco di San Juan, dove si trovano bar, ristoranti, supermercato e cinema.

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Foto -Una vecchia suggestiva casa nel Barangay Isabelita; L'entrata del Barangay Corazon De Jesus; Un parchetto chiamato "Mini Park"

 

Non sono però io un gran fan dei centri commerciali e se dovessi consigliare farmi una vera idea della città partirei dal Municipio di San Juan (dove si trovano il parco e i musei descritti sopra) e inizierei a passeggiare per il Barangay (quartiere) Corazon De Jesus, sempre molto attivo con mercatini ortofrutticoli, cibo di strada, bambini che giocano per strada e il classico campetto da basket di quartiere, un luogo importantissimo per la vita pubblica filippina!

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Foto- Cose interessanti in giro per strada: galli domestici, vasi decorati e una pattumiera/pallacanestro per invogliare alla raccolta differenziata

Proseguendo in questa zona si arriva in Domingo Street dove a volte passo da una gelateria a buon mercato che ha gelati davvero ottimi. Si trova inoltre nella zona la chiesa locale di San Giovanni Battista, sempre frequentatissima nei week-end. La chiesa di San Giovanni Battista tuttavia è abbastanza recente: se vi interessate di architettura e archeologia, una bella tappa può essere quella del ben preservato Santuario dominicano del Santo Cristo in Blumentritt Street, che risale al 17mo secolo e presenta chiare linee di costruzione del “barocco dei terremoti”.

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Foto - La moderna chiesa di San Giovanni Battista e l'antico Santuario barocco del Santo Cristo, del XVII secolo

Un altro Barangay piacevole dove passeggiare è il già citato Barangay Isabelita, dove si trovano aree residenziali carine e qualche spazio di aggregazione. Nell’adiacente Barangay Pedro Cruz invece mi sono imbattutto in un “cockpit center”, ovvero un’area di combattimento fra galli. L’edificio è molto moderno e frequentato. Non sono entrato perché lotte fra animali e scommesse non sono proprio fra le mie cose preferite, tuttavia è anche vero che queste lotte sono del tutto legali e sono una tradizione popolare molto importante e diffusa nelle Filippine ma anche in molte altre parti del Sud-Est Asiatico. E se si vuole imparare un po’ delle Filippine vere, anche questo ne fa parte.

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Foto- Il centro di combattimento fra galli al Barangay Pedro Cruz; Gatti al Barangay Corazon De Jesus; Un negozio del delizioso Lechon (maiale arrosto filippino)

 

Insomma fra le tipiche Jeepney, negozi e negozietti, case vecchie e palazzoni moderni, mi piace girare per San Juan per i suoi contrasti e il suo mix di modernità e tradizione. Se avete tempo per girare un po’ per la metropoli di Manila, fate un giro a San Juan per un pezzetto di vita genuina nel mezzo dell’enorme area metropolitana della capitale delle Filippine!

Visitate San Juan!

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Foto sopra - Una casa ancestrale filippina in contrasto con un palazzo moderno; Il mercato Agora; Mini Park al Barangay Isabelita

Fotto sotto - Una foto "verde" del parco di San Juan durante la stagione piovosa, una seconda foto più marrone durante la stagione secca, quando fioriscono i rossi "alberi del fuoco"

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scritto a ottobre 2019)

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